Stagno
Che stagno è questo
di dolori inauditi
e desiderio inesaudito
Che stagno è questa giornata
In cui non provo niente
e il niente mi prova
Che stagno è quest’attesa pavida dello sposo
lontano, da tutto quel che voglio
Che stagno è ripetere i gesti dell’annullamento
Ripetere l’unica risposta che ho alle mille domande.
Che stagno è disfare il giorno
e rischiare la notte dolorosa
pronta a quest’ora pronta a spaccarmi tutte le ossa.
Che stagno è questo
senza uscirne mai davvero
neanche nel momento
in cui fingo il sorriso.
Testo: Gloria Caccia Redig
Voci recitanti: Luca Dante Ortolani – Gloria Caccia Redig
La salita
Io amo solo la salita
muscoli in fiamme
respiro spezzato
nel passo scagliato forte.
Il cielo tutto sulle mie spalle
la terra intera ai miei piedi.
Sentire il germe nuovo
di un dolore antico
che non nasce più, non riesce.
Io amo solo la salita,
il pensiero che s’annuvola e dissolve,
la spinta, la volontà, la resa mai.
Lo sguardo a terra, per sorridere
in faccia alla fatica.
L’affanno allegro che mi tace
ogni parola non necessaria,
che spalanca il petto col respiro
e gli angoli della bocca in sorriso.
Zitta, sola, felice, feroce,
Io amo solo la salita,
il suo sudore di miele
che sa di vetta, d’arrivo,
di respiro finalmente lungo.
Io amo la salita
fatta di rovi, scosse, affanno
sospetti su di me
immediatamente sciolti.
Io amo la salita
e l’aurora che s’apre
proprio al centro della mia fronte,
la luce dell’arrivo in cui m’immergo
mai stanca, mai in cima.
Io sono la salita,
niente può portarmi indietro.
Testo: Gloria Caccia Redig
Voce recitante: Gloria Caccia Redig
Le rughe
Leggi tra le rughe
Sfibra il mio respiro
Scuoti il mio volere
Fendi il mio valore
Fondi il mio dolore
Leggi tra le rughe
Scaglia via le leggi
Sciogli quei tuoi polsi
Datti in pasto al vento
Prenditi il tuo vanto
Sappi mio dio quanto
Niente più di questo
Soffoca il mio pianto
Leggi tra le rughe
Dammi questo affanno.
Testo: Gloria Caccia Redig
Voci recitanti: Luca Dante Ortolani – Gloria Caccia Redig
Stelle fra le mani
E’ solo il mio bisogno di stelle
Che mi stacca la testa e la manda in cielo
Elio e vertigini, morsi di fame e di ricordi
A scompigliarmi capelli e pensieri.
È solo il mio bisogno di stelle
Che crea il buio necessario a venderne
Più pesto è più pesta e loro brillano
Voraci di ricordi sognati e lame.
È solo il mio bisogno di stelle
Feroce involontario fuoco che divampa
E brucia ogni cosa per bisogno di ceneri
Che è voglia da quelle di rinascere.
È solo il mio bisogno di stelle
A darmi l’eco del battito interiore
Di parole, passi, lingue e mani
Mille e mille volte trasformati e dissolti.
È solo il mio bisogno di stelle
Che ancora e ancora sommerge e riemerge
Altera allunga e poi costringe
Corpo respiro cervello e gesti.
È solo il mio bisogno di stelle
A tenere in vita i morti per l’omicidio dei vivi
A scagliare frecce perfette e inutili
Che tornano indietro, fedeli.
È solo il mio bisogno di stelle
A cucirmi il sorriso in smorfia
A chiudermi gli occhi per finalmente vedermi
A darmi l’abbandono di tutto e di me
E il vuoto che ingoia ogni cosa.
È solo il mio bisogno di stelle.
Ma oggi c’è luce ovunque, oggi
Inspiro sole ed espiro veleno
Oggi rido, coi denti metto in guardia
E amo feroce quel che è mio.
Oggi tutte le stelle stanno fra le mie mani.
Testo: Gloria Caccia Redig
Voce recitante: Gloria Caccia Redig
L’eclat
Un bagliore di me, lontanissimo
intermittente, mio fuoco fioco
io so, mai fatuo.
Eppure lontana lontana
mi scorgo appena,
quando uccidere la pochezza
e scoppiare di Gioia
sono l’unica soluzione
di Vita possibile.
Risplendere piena di me,
solo questo vorrei.
Sentire, prima di ogni cosa, sentire
il germoglio, la crescita e il frutto
E colpire a sangue ogni dubbio,
scoraggiare l’idiozia che mi vola intorno
con risate folli e occhi in fiamme.
Invece me ne sto con le mani
nelle mani stanche
di troppo altro, altrove
non davvero io,
mai del tutto mio.
Voglio l’éclat, lo scoppio di luce
che chiude gli occhi
e spalanca il sorriso, il petto
e ogni cosa che io mi debba.
Testo: Gloria Caccia Redig
Voce recitante: Gloria Caccia Redig